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E ripensavo ad "All blues". Il grande classico davisiano che fece da spartiacque in quel magico 1959, segnando la nascita del jazz moderno. E in uno dei paradossi spazio temporali di questa contemporaneità, il celebre standard di Miles funge da punto di partenza per nuovi talenti: è presente in "Lunaria" di Luca Aquino, probabilmente il nuovo principe del jazz italiano, ma anche in "Aritmiaritmetica" di Francesco Bertone.

Bertone è un giovane e appassionato contrabbassista - di lunga esperienza, e già con la band di Gianmaria Testa - che dedica al suo amato strumento (e in particolare ai legami tra il basso elettrico e il contrabbasso) il suo album solista, pubblicato dalla Videoradio dell'inossidabile Beppe Aleo. "Aritmiaritmetica" è il trionfo del jazz più variopinto e dinamico: intrecci latin e fusion, richiami ai sempiterni Weather Report (dalla malinconica "Estate 78" ai Caraibi di "Mamadou" passando per le increspature elettriche di "Rispettando l'enorme") e passaggi etno-jazz di sofisticata fattura (la delicata "Controluce" su tutti, ma anche la sospensione acustica tutta in crescendo di "Settentrione"), che riportano alla mente gli Oregon e persino gli Aktuala.

In alcuni pezzi l'autore è da solo, in altri circondato da ottimi strumentisti (dal percussionista Gilson Silveira al chitarrista Andrea Allione), ma in ogni episodio del disco si percepiscono passione, groove di matrice blues (vedi "Hip hop, I hope") e funk (la trascinante title-track), le incisive linee di basso di Francesco. Un ottimo album, che speriamo sia bissato quanto prima. Segnaliamo anche l'adesione di Bertone umanitario Reability per la Birmania.

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Donato Zoppo (Agosto 2009)