Jazz Colours

Contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare da un contrabbassista - composizioni scure e altisonanti, tese ad evidenziare il timbro grave del proprio strumento - il cd Aritmiaritmetica del bassista Francesco Bertone si apre con un brano ricco di suoni e colori, allegre percussioni e un motivo semplice, di quelli che si imprimono subito nella testa, esposto proprio dal suo basso elettrico - ma è lui a suonare tutti gli strumenti coinvolti -: inevitabile che questa luce abbia il nome di una stagione “chiara”, Estate ’78.

Ma lo stesso umore prosegue anche lungo tutto l’album, dove, uno alla volta, entrano in scena i vari amici che lo hanno affiancato: in "Controluce" si distingue la chitarra di Andrea Allione, mentre per "Hip Hop. I hope" sul tema dall’accento strabico è l’armonica di Nico “Wayne” Toussaint a danzare a ritmo funky, rendendosi artefice di un coinvolgente assolo; e senza soluzione di continuità, nel titolo da cui prende nome l’intero lavoro tocca alla filamentosa voce del violino di Allocco, su un disegno scandito in cinque da basso, farsi interprete del tema. Clima carioca per i sax di Ponzo in Mamadou, speziato dalle percussioni di Silveira: in tutto questo il titolare del cd si alterna indifferentemente al fretless, al basso a cinque corde o al contrabbasso.

Ed è infatti un altro articolato pedale del contrabbasso che introduce est Temporaneo, una ventata di freschezza kletzmer in cinque quarti, sul voluttuoso clarinetto di Ponzo, percussioni e marimbe varie, per poi passare alla più forte Settentrione , con Bertone ancora alle chitarre, in armonizzazioni con in sassofonista.

Gioca con tempi, titoli - Rispettare l’Enorme, StradAstratta - il contrabbassista monregalese, ma non gioca con le tematiche serie: il disco sostiene infatti l’Associazione Reability, artefice di un progetto umanitario che punta alla formazione di fisioterapisti in quelle “zone calde” dove le atrocità della guerra hanno reso parte della popolazione disabile.

Per finire in musica abbiamo appositamente lasciato per ultimo l’unico pezzo non firmato da Bertone - che è invece collocato a metà sequenza -, All Blues di Miles Davis, affrontato con sovrapposizione di cadenze fra percussioni e giro di basso, e da Allione alla chitarra elettrica: sobrio e lineare, mantiene comunque tutta l’eleganza dell’originale.

Un jazz variegato che attinge a molteplici esperienze, fatte confluire con buon esito in questo cd d’esordio di Bertone.

An. Te. (2006)